La calunnia è un venticello,
Un'arietta assai gentile
Che insensibile, sottile,
Leggermente, dolcemente,
Incomincia a sussurrar.
Piano, piano, terra terra,
Sottovoce, sibilando,
Va scorrendo, va ronzando
Nelle orecchie della gente
S'introduce destramente,
E le teste ed i cervelli
Fa stordire e fa gonfiar.
Dalla bocca fuoriuscendo
Lo schiamazzo va crescendo,
Prende forza a poco a poco,
Può bastare
La confessione di un pentito
Magari di uno che fa un nome a caso
Solo perché gli salta la mosca al naso
Può bastare
E una notizia per sentito dire
Va prima pagina di un giornale
E poi diventa una verità ufficiale
La calunnia è un venticello
Ma in un lampo diventa una tempesta
E produce un'esplosione come un colpo di cannone
Un terremoto che fa tremare
Un tumulto generale,
Che fa l'aria rimbombar.
E il meschino calunniato,
Avvilito, calpestato,
Sotto il pubblico flagello
Va a crepar
Può bastare
Una notizia per sentito dire
Una soffiata più confidenziale
Che è quello è un nome che porta male
E allora tocca ferro
E quel nome non nominarlo
è un pregiudizio senza fondamento
Ma che ti costa rispettarlo.
La calunnia è un venticello,
Un'arietta assai gentile
Che insensibile, sottile,
Leggermente, dolcemente,
Incomincia a sussurrar.
Writer(s): Edoardo Bennato
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