Se sapessi come parlano ancora male di te
Senza avere mai visto il tuo sguardo febbrile
La magia che veste le tue ceneri impazzite
Delle primavere i fiori e dei fiori l'aprile.
Se sapessi come ridono ancora di te
Senza sapere il rigore delle tue vane speranze
Dei tuoi figli lontani e di quelli perduti
Per le strade dei sogni e delle dimenticanze.
Se sapessi come dicono male di te
Senza avere mai visto i tuoi tramonti d'inverno
I tuoi cenci-vestiti d'altera vecchiezza
I tuoi giardini vuoti il tuo paradiso-inferno.
Il mare d'ottobre profuma d'agosto
E svelta cacci le nubi
Sullta tua fronte un'ombra accennata
Dal mio profilo rubi
E dimmi quanto durer
Writer(s): Guiseppe Pippo Pollina
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