E se, e ma
Mi pare sarà
Eppure non piove e nuvole
Non ne vedo di qua
è una striscia di cielo
Non diversa da prima
Solo freddo d'autunno
E bianco color di farina
Guardo sopra al sesto piano
Una goccia e poi l'altra si spiaccica in faccia
Fa un rumore di sveglia
Che tintinna sul ferro
Di una gronda lontana
E viene la pioggia a lavare
Le macchine in fila
Gli allarmi strillare
E bagna le aiuole spellate
Le multe stracciate
Il cielo dei bar
Sulla strada di pietra segnata
Come panforte di tagli e binari
Piove sulle varesine e gira gira
La giostra senza fine
Cade sopra i tram che passano lenti
Di ferro e di legno pazienti
Con un occhio solo
Buoni da guardare
Dinosauri in fila ad asciugare
Piove sui pensieri dietro ai fanali
Delle tangenziali
E bagna nei cortili i gerani
Le nere ringhiere
Le lingue straniere
I viados di Gioia
La casba di Buenos Aires
Le edicole accese
Le borse e le spese
Piove sulle campane
Delle pievi romane
Sulle grazie sui ceri
Sui voti e sui desideri
Cade sopra i piedi dei bambini
Che ci sono ma non li vedi
Sugli ortomercati
Dentro i fabbricati
Sopra le collette di spicci e sigarette
Su uomini e su cani
E piove sulle urla dei villani
Sul cimitero monumentale
Sugli attacchini sugli spazzini
Sulle chiese dei filippini
Sui tavolini dei baracchini
Sui gatti tristi dentro i cortili
Sulle collane degli abusivi
Sul padiglione degli infettivi
Sopra i germani dentro i navigli
Sui treni caldi dei pendolari
Sopra i silenzi dei tassinari
Sulle africane per mezzo ai viali
Sopra i parenti negli ospedali
E piove stasera anche sul chiuso della galera
E venga la pioggia a Novembre
A lavarmi i pensieri dal fango e dal mal.
Writer(s): Vinicio Capossela
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