Barbalunga si chiamava grande genio di consigli
Il barbone del quartiere lui non era come gli altri
Ci passavo giorni interi a cercare chiarimenti
Mi vendeva i suoi misteri per una boccia di Chianti e mi tirava su,
Quando stavo male diceva guarda me io cosa dovrei dire
E mi ascoltava sì, lasciandomi sfogare poi di colpo diceva stop, stop
E cominciava a parlare.
Barbalunga si chiamava la sua casa era un cartone lo trovavo chiaramente
Poco fuori alla stazione.
Mai e poi mai si lamentava, anzi a lui gli stava bene,
Se ci credeva nella pace anche se non aveva fede,
Ma si arrabbiava se per caso bestemmiavo
Diceva guarda me, tu non ce ne hai motivo
E io lo capivo e bè gli chiedevo scusa
Ma sono solo e così mi chiedo ma dove sei
Barbalunga dove sei? ma soprattutto Barbalunga come stai?
Barbalunga proprio oggi sono andato alla stazione e mi son fermato pensa dove c'era il tuo cartone e c'e' ancora la tua frase sopra il muro un po' svanita “ soltanto il cuore sa qual è il giusto prezzo della fica”
Subito dentro me un brivido leggero dopo 6 anni bè, mi vien il dubbio che forse è vero
E poi sono corso al bar ed ho bevuto il vino nero ma sono solo e così mi chiedo ma dove sei?
Barbalunga dove sei?
Ma soprattutto Barbalunga come stai e adesso brindo a te
Anche se non sei con me
E adesso brindo a te anche se non sei con me
E adesso brindo a te e penso sempre a te.
Writer(s): Giuseppe Povia, Fabrizio Federighi
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