E tu mi vieni a dire
Che l'uomo muore
Lontano dalla vita
Lontano dal dolore
E in questa quasi indifferenza
Non è più capace
Di ritrovare il suo pianeta
Fatto di aria e luce.
E tu mi vieni a dire
Che il mio presente
È come un breve amore
Del tutto inconsistente
Che preso dai miei sogni
Io non mi sto accorgendo
Che siamo al capolinea
Al temine del mondo.
E tu mi vieni a dire
Che tutto è osceno
Che non c'è più nessuno
Che sceglie il suo destino
Non ci rendiamo conto
Che siamo tutti in preda
Di un grande smarrimento
Di una follia suicida.
E sento che hai ragione se mi vieni a dire
Che l'uomo sta correndo
E coi progressi della scienza
Ha già stravolto il mondo
Però non sa capire
Che cosa c'è di vero
Nell'arco di una vita
Tra la culla e il cimitero.
E tu mi vieni a dire
C'è solo odio
Ci sarà sempre qualche guerra
Qualche altro genocidio
E anche in certi gesti
Che sembran solidali
Non c'è più un individuo
Siamo ormai tutti uguali.
E sento che hai ragione se mi vieni a dire
Che anche i più normali
In mezzo ad una folla
Diventano bestiali
E questa specie di calma
Del nostro mondo civile
È solo un'apparenza
Solo un velo sottile.
E tu mi vieni a dire
Quasi gridando
Che non c'è più salvezza
Sta sprofondando il mondo
Ma io ti voglio dire
Che non è mai finita
Che tutto quel che accade
Fa parte della vita.
Ma io ti voglio dire
Che non è mai finita
Che tutto quel che accade
Fa parte della vita.
Writer(s): Giorgio Gaberscik, Alessandro Luporini
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