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Venezia-Istanbul Songtext

Franco Battiato - Venezia-Istanbul
Quelle: Youtube
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Venezia mi ricorda istintivamente Istanbul
Stessi palazzi addosso al mare
Rossi tramonti che si perdono nel nulla.
D' Annunzio montò a cavallo con fanatismo futurista
Quanta passione per gli aeroplani e per le bande legionarie
Che scherzi gioca all'uomo la Natura.
Mi dia un pacchetto di Camel senza filtro e una minerva
E una cronaca alla radio dice che una punta attacca
Verticalizzando l'area di rigore...
Ragazzi non giocate troppo spesso accanto agli ospedali.
Socrate parlava spesso delle gioie dell'Amore
E nel petto degli alunni si affacciava quasi il cuore
Tanto che gli offrivano anche il corpo: fuochi di
Ferragosto.
E gli anni dell'adolescenza pieni di battesimi e comunioni
In sacrestia: Ave Maria.
Un tempo si giocava con gli amici a carte e per le feste si
Indossavano cravatte per questioni estetiche e sociali; le
Donne si sceglievano un marito per corrispondenza...
L'Etica è una vittima incosciente della Storia: ieri ho
Visto due uomini che si tenevano abbracciati in un
Cinemino di periferia... e penso a come cambia in fretta la
Morale: un tempo si uccidevano i cristiani e poi questi
Ultimi con la scusa delle streghe ammazzavano i pagani.
Ave Maria.
E perché il sol dell'avvenire splenda ancora sulla terra
Facciamo un po' di largo con un'altra guerra.
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Franco Battiato
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