Lascio agli eredi l'imparzialità,
La volontà di crescere e capire,
Uno sguardo feroce e indulgente,
per non offendere inutilmente.
Lascio i miei esercizi sulla respirazione,
Cristo nei Vangeli parla di reincarnazione.
Lascio agli amici gli anni felici,
Delle più audaci riflessioni,
La libertà reciproca di non avere legami
E mi piaceva tutto della mia vita mortale,
Anche l'odore che davano gli asparagi all'urina
We never died,
We were never borne!
We never died,
We were never borne!
Il tempo perduto chissà perché,
Non si fa mai riprendere
I linguaggi urbani si intrecciano
E si confondono nel quotidiano.
Fatti non foste per viver come bruti,
Ma per seguire virtude e conoscenza
L'idea del visibile alletta, la mia speranza aspetta.
Appese a rami spogli, gocce di pioggia si staccano con lentezza,
Mentre una gazza, in cima ad un cipresso, guarda.
Peccato che io non sappia volare,
Ma le oscure cadute nel buio mi hanno insegnato a risalire.
E mi piaceva tutto della mia vita mortale,
Noi non siamo mai morti, e non siamo mai nati.
We never died,
We were never borne!
We never died,
We were never borne!
Writer(s): Francesco Battiato, Manlio Sgalambro
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