Quel letto d'ottone
In cui mi accoglievi giovinetto,
Il radiogrammofono che prendeva tutto,
Quando ti portavo in quel caffè
"prego, fragole con panna" dicevo
E superbo ti guardavo mentre l'altro
Mi ricambiava con disprezzo sogghignando
Verso te. E la tua foto che portai
Tanti anni addosso prima che un cassetto
L'accogliesse e la sbiadisse,
Seppi della tua morte
E rividi i tuoi boccoli
E sul tuo viso la sorte.
La mia memoria trae fuori i ricordi da un cappello
Senza che io sappia perché questo e non quello.
Ho avuto delle gioie.
Talvolta si dormiva tutti e tre
Io tua madre e te nello stesso letto
Ma che innocenza, che santa trinità
Era un gesto d'affetto e di rispetto.
O memoria perché mi inganni,
Perché come se fossi vento mi butti
Questa polvere negli occhi,
Accarezzavo le tue ginocchia
E il tuo semplice cuore era contento.
Ho avuto delle gioie, si.
Ti ricordo così, povera Giulia, gaia e ridente.
Impaziente mi aspettava la vita,
Mentre il vento frizzante del mattino,
Si portava via ogni cosa.
Avevo diciassette anni.
Writer(s): Francesco Battiato, Manlio Sgalambro
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