Per essere un signore, sai cosa devi fare?
Vestirti di orpelli per farti rimirare.
E' questa la prima di dieci convenienze, secondo non badare alle altrui malevolenze;
Per terzo io ti dico, ostenta un nome antico
(Lalalala)
Per essere un signore, sai cosa devi avere?
A stuolo servanti, che nominan messere,
è il quarto consiglio, e per i giochi è il quinto,
Non stare a schernire il rivale ch'è ormai vinto:
A quel che va sconfitto va un plauso de diritto
(lalalala).
Avere buon giudizio
A fronte di un supplizio
è il sesto avviso che ti do, io.
Per essere un signore, sai cosa devi dire?
Elogi e lusinghe
Alla donna ch'è in tue mire;
Approvazioni dotte,
Con queste sono sette,
Son otto tra poco,
Non fare il doppio gioco;
E soprattutto nove, serrare ben le alcove
(lalalala)
Mantienile silenti o vacci quando piove;
Citare spesso i greci, le norme sono dieci
E un buon signore diverrai.
Ma se tra tutti i signori vuoi essere il più grande,
Spalanca l'orecchio senza fare domande:
Dimentica pudori, pietà o benevolenza
Di umana comprensione impara a fare senza
Di remore morale estirpa la coscienza.
Sii furbo e maldicente, fasullo espezialmente,
Adopera la forza con chi è meno potente,
Oppure anche coi forti, ma solo se son morti,
Che mai i defunti non vendicano i torti
Se alcuno ci provasse, richiudine le casse
(lalalala);
Ad ogni lamentela, quadruplica le tasse
(lalalala).
A chi vuol fuor di dubbio, tua somma meraviglia
La palla di ferra assicura alla caviglia,
A chi osa disquisire sul tempo della pena,
Invece di ridurla, riduci la catena, presentalo ai tuoi cani all'ora della cena
(lalalala);
E un dì lascialo andare e poi colpiscilo alla schiena
(lalalala).
Un dì verrà il momento che ognuno sulla terra,
Per questo o per quello, ti dichiarerà guerra,
Non gioverà di usare le leggi del decoro,
Ma l'arte di metterli ognuno fra di loro:
E quando saran morti, inumarli nel tuo suolo.
Writer(s): Manuel Bongiorni
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