(testo e musica di M. Bubola)
Io non sò più pregare la rabbia
Non mi posso più chieder perdono
Non mi puoi calpestare non puoi più chiedermi in dono
Non mi puoi più bruciare e poi chiedermi in dono
E le mani più sottili hanno tagliato l'aria
Come i tuoi occhi di passero allucinato
Sugli altari dove m'hai messo c'era troppa puzza d'incenso
Sulle nuvole dove ho scommesso c'era troppa gente che parlava
Io non so essere un eroe
Io non ho grandi scudi davanti la faccia
Io ho solo un chiacciavite per smontare un vecchio cavallo da battaglia
Io ho solo un temperino per pulire una giovane perla
Io non sono un tiepido sogno
Io non sono sangue offeso
Io non sono il mare che brucia su rocce di sabbia
Io non sono l'anello stregato che tu vuoi succhiare
Io e le mie velleità di grosso mangiatore di foglie
Non mi so più chieder perdono
Non mi puoi ricoprire di parole e di un nastro giallo
Io non sono Pan e la foresta
Io non sono giunco e ginestra
Io non sono la terra promessa le mani del santo
Io non so che restringermi di fronte al tuo profondo pianto
Io non sono una sciocca linea spezzata
Io non sono l'incanto delle tue notti di fata
Writer(s): Alessandro Severini, Massimo Bubola
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