Un'oca che guazza nel fango,
Un cane che abbaia a comando,
La pioggia che cade e non cade
Le nebbie striscianti che svelano e velano strade...
Profilo degli alberi secchi,
Spezzarsi scrosciante di stecchi,
Sul monte, ogni tanto, gli spari
E cadono urlando di morte gli animali ignari...
L'autunno ti fa sonnolento,
La luce del giorno è un momento
Che irrompe e veloce è svanita:
Metafora lucida di quello che è la nostra vita...
L'autunno che sfuma i contorni
Consuma in un giorno più giorni,
Ti sembra sia un gioco indolente,
Ma rapido brucia giornate che appaiono lente...
Odori di fumo e foschia,
Fanghiglia di periferia,
Distese di foglia marcita
Che cade in silenzio lasciando per sempre la vita...
Rinchiudersi in casa a aspettare
Qualcuno o qualcosa da fare,
Qualcosa che mai si farà,
Qualcuno che sai non esiste e che non suonerà...
Rinchiudersi in casa a contare
Le ore che fai scivolare
Pensando confuso al mistero
Dei tanti "io sarò" diventati per dempre "io ero"...
Rinchiudersi in casa a guardare
Un libro, una foto, un giornale
E ignorando quel rodere sordo
Che cambia "io faccio" e lo fa diventare "io ricordo"...
La notte è di colpo calata,
C'è un'oscurità perforata
Da un'auto che passa veloce
Lasciando soltanto al silenzio la buia sua voce...
Rumore che appare e scompare,
Immagine crepuscolare
Del correre tuo senza scopo,
Del tempo che gioca con te come il gatto col topo...
Le storie credute importanti
Si sbriciolano in pochi istanti:
Figure e impressioni passate
Si fanno lontane e lontana così è la tua estate...
E vesti la notte incombente
Lasciando vagare la mente
Al niente temuto e aspettato
Sapendo che questo è il tuo autunno...
Che adesso è arrivato...
Writer(s): Francesco Gorni
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