Guarda quel barbone personaggio d'altri tempi chissà dove andrà.
Porta sulle spalle un grosso sacco d'immondizia pieno a metà.
Addosso ha due cappotti, nove maglie, sembra quasi un palombaro
Si china per raccogliere qualcosa: spera sia danaro.
Poi dal sacco esce legno, latta, un po' di stracci ed un barattolo
Commercia in questi articoli che io trovo ridicoli,
Ci campa sopra, forse lui è un filosofo e male non ne fa.
Ecco si avvicina, certo vuole qualche soldo... beh, gliene dò
Dopotutto è un poveraccio e forse coi miei soldi può mangiare.
Mi domando perché mai non cercherà lavoro
In qualche posto potrebbe risparmiare
E avere un conto al Banco Popolare
Poi mi guarda dritto in faccia,
Sembra aver capito quel che penso
Mi fa un sorriso strano
Mi indica orgoglioso gli stracci che ha raccolto
E i soldi che gli han dato con pietà, come me.
Ora si allontana ed io sto meglio,
Quasi avessi visto un incidente
Mi sto congratulando con me stesso e penso:
"Che bello non essere un pezzente"
Ma ecco che il barbone fa ritorno
Mi fa una gran risata in faccia
Mi fa sentire stupido e meschino
Mi fa sentire quel che sono
Ed io capisco che lui è felice come me
Della vita che fa
Writer(s): Fabio Piccaluga
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