Lungo il viale così lontano
La mano piccola nella grande mano,
E chi dei due guidava l'altro io non so dirtelo.
C'era sempre un po' di nebbia
Nel parco giochi con la sabbia.
La gente in bianco e nero
E le madri tutte uguali nei foulard e nei paltò.
Ma io sono ancora come allora,
Vivo e sogno come allora;
Come allora sono qui.
Lo stadio inventato dentro al cortile
Con una pallida lama di sole
E quella voce dalla finestra "E' pronto in tavola".
Il treno che andava incontro al mare
E le mie scarpe da riparare.
Le macchine a pedale,
Tre canzoni, cento lire dentro ai bar.
E tacabanda.
Ma io sono ancora come allora,
Vivo e sogno come allora;
Come allora sono qui.
Adesso dove siete finiti?
Dove vi siete smaterializzati?
I vostri libri e i vostri ritratti li tengo ancora qui.
E passo ancora per gli stessi posti
E riconosco dentro ai gesti
I bambini di una volta,
Diventati tutti grandi tranne me,
Insieme a me.
Tacabanda!
Ma io sono ancora come allora,
Vivo e sogno come allora;
Come allora sono qui.
(2 volte)
Writer(s): Enrico Ruggeri
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